In Via dei Mercanti a Vercelli c’è una bottega artigiana come quelle di una volta e quando ne si varca la soglia si entra nel mondo di Nino Fulci.
Nino Fulci nasce come orafo – professione che pratica da una vita – ma, la sua vera passione o – come dice lui – la sua “vocazione” è la pittura che da un po’ di tempo è anche diventata la sua attività principale.
Nel suo laboratorio si possono ammirare dipinti di tipo figurativo ad olio e a pastello e quadri astratti – la sua più recente scoperta – dipinti con colori acrilici.



“Se noti bene, i colori sono sempre gli stessi. Nel figurativo c’erano molte sfumature, nella pittura astratta, a cui mi dedico maggiormente da tre anni a questa parte, mantengo i colori ma, ovviamente, non le sfumature. Il passaggio dal figurativo all’astratto è stato un graduale: ci sono anche opere a metà strada, dove ho mischiato figurativo ed astratto”.
La pittura astratta è stata per Nino un’esigenza sia artistica che interiore ed è il suo modo di esprimere con maggior libertà la parte più profonda di se stesso.
Per molti anni, con le opere figurative aveva scelto di rappresentare la sofferenza, quella che riguarda chiunque, sia le persone vicine che quelle lontane.


Ora, con l’espressione astratta, Fulci vuole portare un doppio messaggio, legato anche al suo percorso spirituale buddista: da un lato celebra la speranza e, dall’altro, l’affermazione dell’esistenza e del potenziale dell’essere umano.





Nino ha esposto a Londra, a Milano, Vicenza, Novara e numerose altre città italiane.
Per ammirare e, perché no, acquistare una sua opera, è sufficiente recarsi presso il suo laboratorio e una volta varcata la soglia, lasciarsi trasportare in quel mondo fatto di forme, colori ed emozioni.

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