Quanta sanità possiamo aspettarci? Sono 62 i parlamentari eletti, professionisti della sanità.

Sessantadue sanitari “professionisti”. Potrebbe essere un buon auspicio, forse addirittura di più, una concreta speranza di deciso miglioramento della sanità pubblica.

Raramente in passato, forse mai, la categoria dei sanitari è stata cosi abbondantemente rappresentata: 19 medici, 4 farmacisti, 3 psicologi, 3 biologi, 1 infermiere e 1 odontoiatra. A questi si aggiungono altri 31 “manager” che nel recente passato hanno ricoperto ruoli politici-organizzativi in enti vari, compresi gli assessorati alla sanità di varie regioni.

Ci prendiamo l’impegno di monitorare la loro attività di parlamentari.

Qui l’articolo originale

Italexit: la difesa di Draghi in tribunale è… “nessuno mi puo’ giudicare… eppoi i vaccini sono…”

LA DIFESA DI DRAGHI IN TRIBUNALE: “NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE!”

Come anticipato nei giorni scorsi, lunedì 5/9 si è svolta a Vercelli la prima udienza della causa collettiva contro il Presidente del Consiglio del Ministri, promossa dal Coordinamento per il Piemonte di Italexit, nella quale viene chiesto ai Giudici di accertare il carattere illecito della intera normativa emergenziale (cioè tutti i DPCM e tutti i decreti legge, senza distinzione) e di condannare il Presidente del Consiglio al risarcimento dei danni patiti da ciascun cittadino per le violazioni dei più fondamentali diritti e libertà subite da febbraio 2020 in poi.

In occasione della prima udienza i cittadini aderenti all’azione collettiva hanno avuto la possibilità di conoscere le difese e giustificazioni addotte da Mario Draghi, che, non possiamo nasconderlo, sono veramente sconcertanti.

La principale difesa del premier consiste nell’affermare che egli non può essere citato a giudizio davanti ad alcun magistrato della Repubblica e che nessun magistrato può giudicarlo! In pratica, Draghi si attribuisce un’immunità totale che probabilmente nemmeno i sovrani assoluti dell’ancien regime avevano mai immaginato, e in forza di questa sua pretesa sostiene di non essere giudicabile! E la democrazia? E l’uguaglianza? E la legge che dovrebbe essere uguale per tutti? Evidentemente inezie che riguardano noi sudditi: Lui, il premier, è al di sopra. Lui è intoccabile!

La seconda difesa è ancora più incredibile, e consiste nell’affermare che l’obbligo vaccinale è “necessario per garantire la tutela della salute”, che i vaccini sono efficaci e sicuri e che non sono sperimentali, e che è “estremamente improbabile” che un vaccinato contragga il Covid! Questa negazione dell’evidenza e degli oggettivi dati scientifici e statistici crea più di qualche dubbio sulla lucidità di Mario Draghi, che sembra chiudersi in un mondo immaginario in cui le sue fantasie prendono il posto della realtà.

La causa,  proseguirà nei prossimi mesi, ed il partito Italexit garantisce ai Giudici tutto il supporto e il sostegno affinchè possano giungere ad una decisione libera e giusta.

Italexit con Paragone – Vercelli

Udienza Draghi a Vercelli

Il tempo passa anche per Mario Draghi e lunedì 5 settembre dovrà presentarsi in tribunale a Vercelli per difendersi e rendere conto del suo operato. Si, la magistratura vercellese si occuperà di cotanto argomento (sembrerebbe incredibile ma invece…). Tutto ciò è possibile grazie ad un intraprendente gruppo di vercellesi che lo scorso inverno si sono coalizzati e organizzati intorno al brillante avv. Alberto Costanzo che ora è pronto ad agire nel Foro.

Aggiungiamoci il fatto che molti dei protagonisti sono attivisti o simpatizzanti di Italexit, il partito politico di cui Gianluigi Paragone è segretario nazionale et voilà… les jeux sont fait! (in senso sartriano).

Ma allora non è vero che tutti i partiti sono uguali e così i loro iscritti. Non è vero che a Vercelli i politici sono solo i soliti noti… che ci fanno così tanto sbadigliare.

Giusto per rendere chiare le differenze tra chi chiacchiera e pontifica e basta, e chi agisce nel rispetto delle norme ma agisce con cognizione e determinazione.

Vi aggiorneremo sui futuri sviluppi della questione.

L’Italia non spende i fondi europei.

Questa classe politica e dirigente si dimostra incapace, come le precedenti.

Solo il 37% dei fondi pattuiti attraverso il recovery found è stato utilizzato e per di piu’ quasi la metà dell’utilizzato ha finanziato un unico comparto, quello dell’alta velocità, per progetti già in essere.

E il superbonus per l’edilizia? L’utilizzo del fondo è stato di 1,2 miliardi. Sono tanti o pochi? Proviamo a capirne di piu’ con un’operazione elementare, che però per quanto elementare sia rende il senso della situazione. I comuni Italiani sono circa 8.000 e suddividendo la spesa complessiva per la totalità dei comuni si ottiene una spesa media per comune pari a 150.000. La cifra è già esigua di per sè, ma se si considera che è un’operazione a respiro europeo, con attori quali Draghi, Gentiloni, la buonanima di Sassoli e almeno un’altra decina di soliti noti, allora si è piu’ prossimi al ridicolo (ridicolmente insignificante) che all’esiguo.

Anche la Spagna, ha ovviamente superato l’Italia come si può apprendere dai molteplici report pubblicati, compresi quelli de Il sole 24 Ore.

Nel vercellese, come siamo messi? Al momento non abbiamo dati specifici, ma guardandoci intorno come siamo consueti fare, non rileviamo operazioni sistemiche dalle ricadute significativamente positive per la comunità.

Conclusioni: il rammarico c’è ed è tanto a prescindere dall’essere stati d’accordo o contrari alla richiesta del Recovery Found. Una volta ottenuto il finanziamento però, dovremmo utilizzarlo al meglio e davvero provare a migliorare questa nazione sempre piu’ deteriorata.

E le strutture sanitarie? E i servizi di assistenza sociosanitaria? E le misure a favore della lotta alle povertà? E pensioni sociali dignitose? E rafforzare il mondo del lavoro?

Insomma, nulla di nuovo o di diverso rispetto agli ultimi 25 anni… del resto chi governa e dirige è parte del problema, non della soluzione.

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